Meta elimina il fact-checking: un passo indietro per la verità online?
Una lettera aperta firmata da organizzazioni internazionali di fact-checking condanna la decisione di Meta di eliminare il programma di verifica delle informazioni dalle sue piattaforme, a partire dagli Stati Uniti. Questa scelta, secondo i firmatari, rappresenta un grave passo indietro dopo quasi un decennio di progressi nella lotta alla disinformazione online.
“È una decisione che minaccia di annullare quasi un decennio di progressi nella promozione di informazioni accurate online.” scrivono su Poynter.org le organizzazioni che fanno capo all’International Fact-Checking Network. La libertà di espressione, sottolineano, non implica la libertà di diffondere falsità.
I fact-checker esprimono perplessità anche riguardo all’adozione del sistema delle Community Notes, già implementato su X (ex Twitter). “Non crediamo che questo tipo di programma si tradurrà in un’esperienza utente positiva. Una nostra ricerca mostra che molte note non vengono mai visualizzate, perché dipendono da un consenso politico diffuso piuttosto che da standard e prove di accuratezza.”
Secondo gli autori della lettera, Community Notes e fact-checking di terze parti non sono sistemi mutuamente esclusivi, anzi potrebbero integrarsi per creare un modello più efficace. “Le Community Notes non possono coesistere con il programma di fact-checking di terze parti; anzi, questo potrebbe rappresentare un nuovo modello per promuovere informazioni accurate.” Se gli utenti percepiscono i social media come pieni di bufale, perderanno fiducia e interesse.
La lettera si conclude con un appello a Meta: “Crediamo che la decisione di porre fine al programma di fact-checking di terze parti di Meta sia un passo indietro per coloro che vogliono vedere un’Internet che dia priorità a informazioni accurate e affidabili. Ci auguriamo che in qualche modo potremo recuperare terreno negli anni a venire.”
Questa decisione di Meta solleva preoccupazioni significative sul futuro della lotta alla disinformazione online e sulla responsabilità delle piattaforme social nel garantire la qualità delle informazioni condivise.